Valpolicella: I 5 fattori fondamentali per acquistarlo di qualità
Articolo modificato il 30 Gennaio 2023 da Rocca Imperiale S.R.L.S.
Valpolicella: I 5 fattori fondamentali per acquistarlo di qualità
I fattori fondamentali per poter acquistare un Valpolicella di qualità sono molteplici.
In questa guida potrai imparare a riconoscerli ed a diventare sicuramente più esperto.
Cos’è il Valpolicella?
Il Valpolicella non è un vitigno ma un insieme di vitigni.
Generalmente si utilizzano la Corvina (per la maggior parte), la rondinella e la molinara.
Fattore 1: Il territorio
La Valpolicella <classica> , che si estende a nordovest di Verona, é formata da quattro valli ben distinte da cinque aree geografiche.
All’interno di queste zone soffiano le dolci brezze provenienti dal lago di Garda e allo stesso tempo quelle più fresche che scendono dai Monti Lessini.
Il tutto genera microclimi molto originali che conferiscono al vino Valpolicella dei caratteri unici e qualitativi.
Fumane e San Pietro in Cariano: le due zone top
Fumane può contare su ottimi versanti, da entrambi i lati, per la coltivazione della vite, mentre con il comune di Sant’Ambrogio, entriamo in un’altra zona ricca di veri e propri cru storic.
San Pietro in Cariano chiude a sud della Valpolicella.
Queste sono le migliori zone dove questo vino raggiunge la migliore qualità.
Le valli della zona classica sono scavate dal corso dei torrenti Fumane, Marano, Nagar e Novare.
Esse caratterizzate dai comuni che segnano in un percorso ideale i luoghi più prestigiosi per la coltivazione della Corvina, l’uva principale che compone i vini della Valpolicella.
Negrar è forse il comune che vanta il maggior numero di vigneti prestigiosi, posti ad altitudini differenti e in grado, quindi, di offrire un grande spettro aromatico agli amanti dei vini della zona.
Vicino ai monti Lessini, troviamo Marano e la sua vallata che ha in Valgatara una delle località più rinomate.
Fattore 2: Il clima
E’ proprio questo clima, peraltro, a creare le condizioni ideali per l’appassimento dell’uva e la produzione dei due vini più noti e distintivi della zona: il Recioto e l’Amarone (l’Amarone è la massima espressione del Valpolicella come il Recioto, la versione dolce).
Il clima è un elemento fondamentale che conferisce i caratteri unici che il Valpolicella possiede.
Fattore 3: Il Terreno
Tutte le vallate hanno terreni per certi versi simili, caratterizzati da concentrazioni calcaree e sassi, caratteristiche fondamenti per donare ai vini sfumature di grande pregio.
La vallata di Negar è caratterizzata da suoli argillo-limosi, quella di Marano da vulcaniti basaltiche denominate <<Toari>>
Quella di Fumane da rocce calcaree stratificate, quella di Sant’Ambrogio da depositi sedimentari e, infine, quella di San Pietro in cariano da suoli di origine alluvionali.
A nordest di Verona, troviamo, invece, la Valpantena, la Val Tramigna e, soprattutto, la Val d’Illasi e Val di Mezzane, diventate luoghi di culto per gli amanti dei vini della zona.
Fattore 4: Le uve del Valpolicella
Anche l’uva è un elemento fondamentale per creare vino di qualità, vediamo qui di seguito quali sono le più utilizzate per vinificare il Valpolicella:
La Corvina
Le prime notizie certe di una Corvina veronese coltivata in Valpolicella si hanno nel 1824.
Per opera del Pollinie bisogna attendere il Novecento per avere una prima, sommaria, divisione tra quella veronese e altre Corvine allevate in regione.
Gentile, Rizza e reale sono sottovarietà della Corvina.
E’ il vitigno principe della Valpolicella e viene utilizzato prevalentemnete in uvaggio in molte denominazioni, tra cui il Valpolicella, Il Bardolino e il Garda.
Il Corvinone
Corvinone: I vini che ne derivano sono solitamente meno alcolici e più acidi rispetto a quelli ottenuti con la Corvina, con la quale entra in blend nella composizione dei vini veronesi.
Di origini sconosciute si è sempre pensato fosse un biotipo della Corvina veronese, ma nel 1993 fu iscritta al Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite da Vino in modo distinto.
L’etimologia del nome si pensi derivi dal colore scuro, pratiamente nero, dell’uva in analogia con le piume del corvo.
La Molinara
Molinara: dalla volgarizzazione di “da mulino” nasce il suo nome, derivato da “mulinara”.
L’abbondantissima presenza di pruina sui suoi chichi, infatti, li fa sembrare ricoperti di farina.
Predilige terreni di media collina, forme di allevamento espanse, come la pergola veronese, e alla maturazione si possono spesso trovare grappoli con acini già appassiti.
Entra nella composizione dei vini di Bardolinio, del Garda orientale, del Valdadige-schiava e della Valpolicella.
Rondinella
Rondinella: Il nome probabilmente deriva dal fatto che il colore delle bacche richiamerebbe il piumaggio della rondine.
Di fatto, è un vitigno dalle origini molto controversie, rintracciato nel 1882 nella Monografia agricola della provincia di Verona, ma poi, mai più ricomparso in altri scritti, tanto che anche i sinonimi, solitamente copiosi, in questo caso sono assenti.
Ha una produzione abbondante e dà origine a mosti dal colore molto acceso e carico.
Entra in uvaggio in Valpolicella, Bardolino, Garda e Valdadige.
Fattore 5: La storia
Due zone, quella definita storica, o meglio <classica> e, spostandosi verso est di Verona, quella che in molti chiamano <allargata>.
Una zona ricca di vigneti posti in posizioni ideali per l’allevamento della vite.
Inutile nascondere come al momento della creazione della DOC locale.
Non furono pochi i risentimenti da parte di molti produttori del versante occidentale per la decisione di includere anche alcune vallate orientali, la Valpantena in primo luogo.
Valpolicella Doc: come acquistarlo in Bag in Box
Il disciplinare finalmente lo consente di imbottigliare però solo nel formato 3 Litri.
Purtroppo i produttori che lo imbottigliano si contano sulle dita di una mano.
La maggior parte di essi lo vendono nei mercati del nord Europa e America.
In Italia sempre per la solita convenienza viene venduto declassato con “rosso veronese” o “rosso da tavola”.
Chi lo produce così dice che è lo stesso vino della doc, ma è veramente cosi?
A nostro avviso ne abbiamo assaggiati molti ma alla fine non si avvicinano mai alla qualità di una doc.
In Italia ancora non c’è nessuno che si vuole prendere la responsabilità di vendere un vino sfuso di qualità Doc.
In Francia invece sono sempre più avanti di noi e già da anni vendono vini di altissima qualità sfusi.
Per avere informazioni come acquistare il Valpolicella in Bag in Box, compila il form qui di seguito.
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