Uva di Troia: Che cos’è? Guida completa
Articolo modificato il 24 Agosto 2022 da Rocca Imperiale S.R.L.S.
Uva di Troia: Che cos’è? Guida completa
L’Uva di Troia è un importantissimo vitigno pugliese, conosciuto anche con il nome di Nero di Troia, capace di dare vini dalla struttura robusta e dalla profondità avvolgente, anche se oggi poco considerato.
O meglio, diciamo che potrebbe diventare un protagonista assoluto dell’enologia pugliese e di tutto il sud Italia, ma spesso è considerato solo il terzo vino pugliese in ordine di grandezza, dietro Primitivo di Manduria e Negroamaro.
Prmitivo e Negroamaro i nemici dell’uva di Troia
Primitivo e Negroamaro sono infatti due pesi massimi prodotti in ogni angolo della Puglia.
Sono malleabili, fragranti, eleganti, perfetti per realizzare vini strutturati immortali o vini rosati semplici e gustosi da accompagnare ai frutti di mare.
Tuttavia, il Nero di Troia è leggermente più sfumato e più sottile.
La carica speziata è misteriosa e aggiunge un tocco unico a questo incredibile vino rosso pugliese.
Quel che è certo è che siamo solo all’inizio. Stiamo annusando la punta dell’iceberg.
La riscoperta dell’uva di Troia
La produzione dell’uva di Troia 100% è appena iniziata.
Pertanto, anche i viticoltori sono ancora alla ricerca di soluzioni stilistiche adeguate.
La selezione clonale si fa sempre più accurata per affinare il colpo in vigna.
Stanno emergendo gli ambiti più rilevanti, ed anche la “precisione stilistica e produttiva” in cantina è sempre più (ac) curata.
Caratteristiche organolettiche del vino ottenuto dall’Uva di Troia
Il profumo è ricco e sontuoso di frutta matura, cacao, spezie e tanta macchia mediterranea.
La sua particolarità è una linea delicata e pungente, un richiamo di olive ed erbe aromatiche che si mescola con grazia ad un mare di prugne e ciliegie.
La varietà è eccellente e può articolarsi facilmente nonostante un vortice fruttato unico.
Al palato il Nero di Troia è molto alcolico, ha una struttura ampia e un buon andamento dinamico, spinto più dai tannini e da una vena sapida, non tanto dall’acidità, relativamente bassa in questo vitigno.
Ecco la difficoltà nel far vinificare l’Uva di Troia ad arte è riuscire a fare un vino equilibrato e allo stesso tempo coinvolgente, che abbia il giusto rigore e non sia mai troppo alcolico.
Quando si vendemmia l’uva di Troia
Si consideri che l’Uva di Troia si vendemmia a fine settembre, primi di ottobre e quindi l’acidità, già naturalmente bassa, diminuisce drasticamente all’aumentare della maturazione polifenolica.
Storia dell’uva di Troia
Le leggende più gloriose narrano che questo vitigno raggiunse le coste della Puglia in epoca greca, all’epoca dei primi coloni.
Ma in realtà il fatto che sia nel vitigno originario della città di Priamo è solo una favola, anche se suggestiva.
Le ipotesi sull’origine greca del vitigno non sono da scartare.
Più verosimilmente si tratta di un autoctono originario della città di Troia, in provincia di Foggia, dove trova ancora la sua massima espansione.
Se ami viaggiare, sappi che esiste anche una città albanese chiamata Cruja, da cui potrebbe provenire, con una traversata veloce. In linea d’aria, non sono molto lontani
Uva di Troia: I fattori che lo rendono di qualità
Qui di seguito abbiamo descritto quali fattori determinano la qualità e l’unicità dell’Uva di Troia:
Fattore 1: Il territorio
Il Castel del Monte, l’imponente maniero a pianta ottagonale, giganteggia sulle dolci colline della catena delle Murge occidentali, a 540 metri sul livello del mare.
Un capolavoro assoluto dell’architettura medievale, eletto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO sin dal 1996.
Presenza forte, caratterizzante, ad alta valenza simbolica, elemento culturale unificante, segno di appartenenza e di orgogliosa rivendicazione.
La tradizione vuole sia stato commissionato da Federico II di Svevia.
Proprio qui, nel territorio di Andria, nel cuore della zona D.O.P. Castel del Monte, sorge la Cantina Vignuolo.
I suoi vitigni, poggiati su formazioni di roccia calcarea risalente al Cretaceo, allignano su una terra poco profonda sottoposta a un clima poco piovoso e mitigato dalla brezza marina.
Nella presenza di tutti questi elementi microclimatici è racchiuso il “segreto” naturale che è alla base della produzione di vini nobili di carattere inconfondibile e di spiccata personalità.
Fattore 2: i sistemi di produzione
In questa stessa area, hanno trovato il loro habitat ideale i vitigni internazionali Cabernet Sauvignon e Chardonnay. In tutti i vigneti prevalgono principalmente l’allevamento a cordone speronato e quello a tendone.
La maturazione tecnologica, individuata tramite criteri chimico-fisici e sensoriali, viene determinata in relazione al tipo di vino da produrre.
Particolare attenzione è rivolta ai vini vinificati in purezza ottenuti dai vitigni quali l’Uva di Troia, il Bombino Nero, la Malvasia e lo Chardonnay.
Al momento abbiamo deciso di inserire solo il Bag in Box vino sfuso nero di Troia nel nostro negozio, prossimamente sarà disponibile anche il Rosato di Bombino Nero.
Team Sommelier Shopbaginbox
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