La valle della Chiesa del Carmine ha una lunga tradizione legata alla viticoltura di qualità. Nel 1974, l’autorevole giornalista americano Burton Anderson raccontava per “Wine Spectator” di un vino bianco di grande finezza proveniente dal terreno che oggi ricade nella nostra tenuta. Il fatto di produrre vino in un territorio così rinomato, sotto la guida di uno degli enologi migliori d’Italia, Giovanni Dubini, è per noi motivo di grande orgoglio e motivazione.
Dopo aver iniziato con una produzione molto piccola, esclusivamente dedicata ai nostri ospiti e a un numero esiguo di strutture locali, abbiamo decise di allargare le operazioni. Attualmente, gli ettari vitati sono 5,7 e sono così ripartiti: 1,2 ettari di Sangiovese, 1 ettaro di Sagrantino, uno di Merlot, meno di mezzo ettaro di Cabernet Sauvignon, e 2,2 ettari di Indigeno Trebbiano.
Il lavoro svolto in vigna è senza compromessi e improntato al rispetto della terra e delle regole dell’agricoltura biologica. Le rese sono piuttosto basse, e non si fa ricorso all’irrigazione, per poter trarre il meglio dalle nostre piante che fruttificano baciate dal sole e alimentate da un suolo ricco e roccioso in un ecosistema perfetto per la viticoltura. Un lavoro scrupoloso, unito alla qualità del terreno, contribuiscono a conferire la complessità e i tratti minerali peculiari dei vini che produciamo.